La matematica non è poesia, ma ha in comune con essa alcune caratteristiche: il matematico spesso è mosso da motivazioni estetiche, compone opere che possono necessitare di molti anni per dispiegare compiutamente la loro influenza, lavora tipicamente da solo ma ha bisogno di confrontarsi con altri esperti, e il suo rapporto coi “colleghi” è improntato a un miscuglio di competizione e collaborazione a volte difficile da districare. Per questo, nei secoli i matematici hanno redatto lunghi epistolari e hanno formato numerosi cenacoli, a volte protetti da potenti mecenati - proprio come fanno i poeti. -- Antonio Iannizotto